Ohimé, Ohimé, Signore iddio: quanti oggi accedono ai sacri
ordini e ai divini misteri avidi non del pane celeste, ma del terreno;
non
dello spirito, ma del lucro; non dell'onore di Dio, ma della loro ambizione;
non della salvezza delle anime, ma di accumulare quattrini; non di servire
Cristo nei santi misteri con cuore e corpo mondi, ma di dilettarsi, arricchire,
insuperbire e godersi la vita col patrimonio di Cristo e le elemosine del
popolo; e piuttosto che ottenerle, rapiscono le dignità ecclesiastiche ambiziosamente,
con liti e simonia, non chiamati da Dio, ma spinti dal diavolo.
(San Bonaventura da Bagnoregio – De preparatione ad Missam
I,14)
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